Rashomon (1950)
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Trama |
Riparandosi dalla pioggia torrenziale sotto il tetto di un grande edificio abbandonato e diroccato, un uomo (Kichijirô Ueda) fa la conoscenza di altri due sventurati, colti alla sprovvista dalla tempesta: il primo è un prete (Minoru Chiaki), il secondo un taglialegna (Takashi Shimura). Il comportamento affranto dei due e, soprattutto, il loro dialogo amareggiato, suscitano immediatamente in lui la più viva curiosità... |
Pro |
In un'ambientazione davvero evocativa, scarna e misteriosa, Toshirô Mifune giganteggia nelle vesti lacere e picaresche del bandito Tajômaru su un cast di caratteristi perfettamente calato nella parte: l'unica donna, Machiko Kyô, ha la giusta personalità per non farsi schiacciare. Trama dall'intreccio originale, cui non manca l'ironia, che avvince progressivamente, regolata come un orologio nei suoi meccanismi e supportata da una colonna sonora particolarmente incalzante. |
Contro |
Lo schematismo della narrazione può essere visto anche come un difetto. |
Colore |
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Giudizio Finale |
Ispirato dai racconti di Ryûnosuke Akutagawa, Akira Kurosawa dirige magistralmente i suoi interpreti in un film di ambiente storico (periodo Heian 794-1185 d.C.), sì tipicamente giapponese, ma dal profondo e universale significato etico, che tratta di verità, giustizia e di umanità. |
Fonti |
http://www.imdb.com/title/tt0042876/
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Caratteristiche Tecniche |
Supporto testato: DVD; durata 84 minuti; audio italiano/giapponese Dolby Digital Mono 2.0 (di discreta fattura) ; 1.33:1 B/N (di buona fattura); extra insufficienti. |