My Name Is Joe (1998)
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Trama |
Pur senza l'appoggio di una famiglia, Joe Kavanagh (Peter Mullan) - ultratrentenne scozzese dai trascorsi difficili - si è rimesso in carreggiata: aiutato dall'associazione degli alcoolisti anonimi, da almeno dieci mesi non beve più un goccio. Campando del sussidio di disoccupazione, passa il tempo ad allenare una scalcinata squadra di calcio, ma non disdegna qualche lavoretto in nero... |
Pro |
Ambientazione pertinente e scelta oculata degli interpreti, che a partire dai due protagonisti - Mullan e Louise Goodall - non tardano a scaldare il cuore dello spettatore, nonostante il brutale realismo dei dialoghi e di alcuni passaggi della trama. Regia dal piglio ruvido ma sempre bilanciato, in grado, attraverso un sagace montaggio, di non appesantire ulteriormente la componente drammatica della storia. |
Contro |
Il minimalismo di una vicenda dall'evolversi piuttosto lineare e prevedibile si traduce in uno stile visivo fin troppo disadorno e sciatto. |
Colore |
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Giudizio Finale |
Supportato dallo scrittore Paul Laverty, Ken Loach si dimostra un vero e proprio maestro nel saper descrivere con lucida semplicità e un pizzico d'ironia quel mondo del sottoproletariato anglosassone che sembra conoscere molto bene. Divertenti gli intermezzi calcistici, che allentano simpaticamente la tensione. |
Fonti |
http://www.imdb.com/title/tt0151691/?ref_=nm_flmg_dr_18
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Caratteristiche Tecniche |
Supporto testato: DVD; durata 105 minuti; italiano/originale Dolby Digital 2.0 (di discreta fattura); 1.85:1 (di sufficiente fattura); extra insufficienti. |